Apocalisse, un concetto, una premonizione, un'idea. I media, la letteratura, il cinema, i videogiochi, in qualsiasi campo l'apocalisse è sempre più presente in questi ultimi anni, diventando quasi un genere. Qui si possono scambiare idee, condividere opinioni per fare in modo che l'apocalisse resti soltanto un modo di raccontare. Sullo sfondo dei problemi che attanagliano la vita di tutti i giorni, una raccolta di storie di genere post-apocalittico: le Cronache.

lunedì 3 dicembre 2012

Città fantasma: Pripyat





«All'attenzione degli abitanti di Pripyat! Il Comune informa che a causa dell'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl, nella città di Pripyat le condizioni radioattive nelle vicinanze si stanno deteriorando. Il Partito Comunista, i suoi funzionari e le forze armate stanno prendendo misure necessarie per combattere questo. Tuttavia, al fine di tenere le persone e soprattutto i loro figli più al sicuro e sani possibili, con la massima priorità, abbiamo bisogno di evacuare temporaneamente i cittadini nella vicina città di Kiev. Per queste ragioni, a partire dal 27 aprile, 1986 ogni condominio avrà un bus a sua disposizione, sotto la supervisione da parte della polizia e dei funzionari della città. È altamente consigliabile prendere i documenti, alcuni effetti personali e una certa quantità di cibo, per ogni evenienza. Gli alti dirigenti di strutture pubbliche e industriale della città hanno deciso l'elenco dei dipendenti necessari per rimanere in Pripyat per mantenere queste strutture in un buon ordine di lavoro. Tutte le case saranno sorvegliate dalla polizia durante il periodo di evacuazione. Lasciando la residenza temporaneamente, si prega di assicurarsi di avere spento le luci, le apparecchiature elettriche e chiuso l'acqua e le finestre. Si prega di restare calmi e ordinati nel processo di questo breve periodo di evacuazione.»



Queste le parole pronunciate il 26 aprile 1986, in seguito all’esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin di Chernobyl. Nell’aria furono emessi più di 100 materiali radioattivi, per un valore 400 volte superiore a quello delle bombe sganciate su Nagasaki e Hiroshima. Nonostante che, negli anni a venire, l’incidente venga ricordato con il nome della città di Chernobyl, il danno maggiore fu accusato dalla vicina città di Pripyat, quest’ultima distante solo 3 km dalla centrale, a differenza dei 18 di Chernobyl. Il motivo, oltre alla vicinanza della centrale, fu determinato dal vento. Quest’ultimo spinse il materiale radioattivo velocemente verso l’Europa dell’ovest e oltre, fino a toccare la costa orientale degli Stati Uniti.




La pericolosità del disastro fu comunque sottovalutata, e la città di Pripyat fu evacuata solo trentasei ore dopo l’incidente. Ai cittadini fu promesso di poter ritornare a casa in un tempo massimo di tre settimane, ma la promessa non fu mantenuta, da allora Prypiat è completamente disabitata. Le strade, pur essendo ancora praticabili, sono praticamente inutilizzate dal 1986.




Pripyat fu costruita per ospitare gli operai che lavoravano alla centrale, e guadagnò il soprannome di “città del cambiamento”. La sua costruzione di recente fattura, infatti, permise di utilizzarla come terreno di prova per nuovi metodi di costruzione e di sviluppo residenziale, da diffondere poi per tutta l’Unione Sovietica.
Sotto certi aspetti, Pripyat rende ancora onore al suo soprannome, perché tutto ciò che è negato all’uomo, viene restituito alla natura. Infatti, la città è diventata una specie di paradiso per gli animali che, non dovendo più interagire con gli uomini, possono circolare liberamente. Hanno occupato abitazioni e strutture abbandonate e non è raro incontrare un lupo, un orso o una volpe che attraversano la strada.
Fatta eccezione dei danni causati dal tempo, la città di Pripyat conserva ancora l’aspetto del giorno in cui fu evacuata, quando 1200 autobus formarono un convoglio lungo 25 chilometri.
Oltre alle strutture degli edifici, sono ancora presenti gli arredamenti, soprammobili ed elettrodomestici, abbigliamento dei cittadini e anche giocattoli dei bambini. Questo perché gli abitanti, durante l’evacuazione, portarono con loro soltanto documenti, libri o vestiti non ancora contaminati.
Quello che rimase a Pripyat fu depredato o lasciato nelle case, a causa delle radiazioni eccessive.
Oggi Pripyat può essere visitata, anche se non è saggio avvicinarsi senza dispositivi di sicurezza come un contatore Geiger. Specialmente nel parco giochi, che al momento dell'incidente era molto esposto alla centrale nucleare, è il punto più radioattivo della città.





Si ritiene che la zona di Pripyat possa essere tranquillamente accessibile in un periodo tra i trecento e i mille anni.
Nonostante tutto, gli abitanti di Pripyat tornano una volta l’anno, in occasione dell’anniversario della catastrofe, per rendere omaggio ai luoghi in cui hanno vissuto.




Pripyat, e la centrale nucleare di Chernobyl, hanno dato ispirazione ai videogiochi della saga S.T.A.L.K.E.R, Shadows of Chernobyl e Callo f Pripyat, oltre alcune missioni del famoso Call of Duty: Modern Warfare.
Per quanto riguarda il cinema, invece, sia Transformers 3 sia Chernobyl Diaries sono ambientati nella zona di reclusione, il primo per una sequenza, il secondo sfruttando l’aspetto abbandonato e misterioso per la produzione di un horror.
In realtà, ciò che ci si aspetta da un disastro nucleare è un paesaggio apocalittico e sterile, ma la flora e la fauna crescono tra i grigi palazzi di Pripyat, del tutto indifferenti a quello che successe nella data del 26 aprile.

2 commenti:

  1. Anch'io sono un appassionato dell'argomento e della città di Pripyat soprattutto. Complimenti per il bel blog. Sono argomenti che trovo molto interessanti. Per approfondire ho letto anche alcuni libri tra cui "Preghiera per Cernobyl" di S. Aleksievic che raccoglie testimonianze dei protagonisti ed è davvero toccante oltre che sconvoglente (anche se non per chi è facilmente suggestionabile) e poi "Chernobyl. Pripyat e la zona di esclusione", libro appena uscito quest'anno 2013 dove narra in modo minuzioso gli avvenimenti di quella notte e le conseguenze nei giorni, mesi e anni successivi, l'inquinamento sull'europa e l'italia e parla nei dettagli anche di Pripyat, dei residenti illegali della zona etc. Libri che consiglio e che ho trovato a basso prezzo su amazon in formato e-book kindle.

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    1. Grazie per i titoli, li prenderò sicuramente in considerazione.

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