Nel pieno della guerra fredda, l’Unione Sovietica fece costruire
decine di città inesistenti per il resto del mondo. Erano città militari, che
ospitavano centrali nucleari o stazioni radar, città fantasma ancor prima di
essere abbandonate. Queste città non avevano un nome, ma usavano quello del
centro abitato più vicino affiancandogli un numero, nel nostro caso: Skrunda-1.
Si trova in Lettonia, A suo tempo ospitò circa 5.000
abitanti, perlopiù militari, e una grande stazione radar chiamata Hen House, in
grado di monitorare lo spazio e i cieli degli Stati Uniti per prevenire
eventuali attacchi missilistici.
Con lo smembramento dell’Unione Sovietica, la base radar di
Skrunda-1 è stata utilizzata come strumento di negoziato tra Washington e
Mosca, mentre i suoi abitanti lentamente la abbandonavano al suo destino. Nel
giro di pochi anni la stazione radar venne smantellata, a causa della costruzione
della nuova stazione radar di Daryal, ancora più efficiente, e nel 1998
l’ultimo abitante di Skrunda-1 lasciò circa 70 edifici a morire nel silenzio.
Così quella che era nata come città nascosta dalle mappe
sovietiche, divenne a tutti gli effetti una città fantasma.
Per 12 anni Skrunda-1 è rimasta nel silenzio, finché nel
2010 il governo della Lettonia non decise di mettere la città all’asta. Un
imprenditore russo la acquistò per 3 milioni di dollari, ma non si sa molto di
lui, tantomeno dei programmi riservati per Skrunda-1. E quegli edifici, nel
pieno della fatiscenza, restano in attesa, nella speranza di mostrarsi al
mondo.
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