Molto spesso i film d’animazione vengono sottovalutati delle
loro potenzialità, perché associati ad un pubblico infantile a cui basta un
intrattenimento colorato e simpatico per passare la giornata. Questo è un
errore comune, ma se si parla di Wall-e, il capolavoro della Pixar, il discorso
è tutt’altro.
Non basta una recensione per spiegare quanto di meraviglioso
c’è in questo film, non basta un resoconto dettagliato sul come abbiano curato
le immagini e cercato ossessivamente i suoni per creare un mondo che ancora non
c’è.
Bisogna fare attenzione innanzitutto a ciò che Wall-e vuole
mostrarci, cioè una realistica e probabile visione del nostro futuro.
Il mondo è sommerso dai rifiuti, così tanto che la terra non
è più vivibile.
Così l’uomo fugge su delle immense astronavi da crociera,
mentre sulla terra dei piccoli e simpatici robot puliscono senza sosta.
Ovviamente, come ogni piano estremo, le cose possono andare
storte. Così rimane il piccolo Wall-e, ormai unico nel suo genere, che continua
imperterrito e testardo (ma quanta poesia) nel suo lavoro.
Le prime sequenze possono forse essere divertenti per i
bimbi, in cui Wall-e esplora una pattumiera a grandezza mondiale e si stupisce
degli oggetti che trova. Raccoglie una scatolina contenente un anello con tanto
di brillante, butta quest’ultimo e tiene la scatolina. Quanta ilarità, ma quale
messaggio arriva? Che cosa ritiene interessante il piccolo Wall-e?
Dovrebbe essere soltanto un robot che pulisce il mondo,
invece è alla continua ricerca di poesia, di impreziosire quel mondo alla deriva
in cui tutto sembra morto. Immaginate la sorpresa del piccolo robot quando si
ritrova di fronte alla verde maestosità di una piccola piantina, di cui
tuttavia non comprende l’importanza. Come lui, nemmeno l’uomo.
Perché il piano di pulizia della terra è andato male, e i
decenni sono passati veloci senza che nessuno se ne accorgesse.
non il film Pixar che preferisco, ma sicuramente una pellicola da non prendere sottogamba, come suggerisci all'inizio della recensione!
RispondiEliminaPrima di tutto devo ricordarti che questo l'ho visto grazie a te, ti ricordi? E a onor del vero, quando proviamo a sfatare queste stupide supposizioni per le quali l'animazione è roba per bambini, Wall-E è riuscito ad "attecchire" su di me e non su mio figlio, quindi...Si, anche io devo riconoscere che non si tratta del (mio) Pixar numero uno, ma credo in assoluto sia quello più pacato, più fine e poetico (insieme a Up). Splendida analisi, ad ogni modo...poetica, come il film stesso.
RispondiElimina